Da alcuni anni in Italia e all’interno delle politiche di sviluppo dell’Unione Europea si sta ponendo un nuovo interesse ai territori che sono rimasti fuori dalle grandi direttici storiche di sviluppo. Questi territori hanno frequentemente caratteristiche naturali e contestuali assai diversificate al proprio interno e tra loro mentre, come aspetti in comune, hanno quelli di essere distanti dai grandi centri di agglomerazione e di servizio. Inoltre, essi hanno traiettorie di sviluppo instabili sebbene, in molti casi, siano dotati di risorse naturali e ambientali che frequentemente mancano alle aree centrali. Si tratta di una realtà complessa e articolata: ci sono componenti strutturali da tener conto e difficoltà da affrontare e superare con una forte visione strategica sullo sviluppo possibile da realizzare, molto impegno e lavoro quotidiano per poter raggiungere dei risultati.
Guardando oggi a questi territori si riflette molto su come costruire nuovi modelli di sviluppo che prendono a riferimento le sostenibilità ambientali e sociali oltre che economiche e l’uso di tecnologie digitali per superare distanze fisiche e costruire nuove modalità per relazionarsi anche fuori la propria area.
Si pensa di costruire modelli di sviluppo economico che possano sfruttare una serie di specifici paradigmi sulla competitività dei mercati (lavorare per nicchie di mercato, sulla personalizzazione dei prodotti e servizi etc.) e sulle nuove attenzioni sulla domanda di consumo (sulla tracciabilità delle produzioni locali, sulla qualità dei processi produttivi, sul valore della tipicità dei prodotti etc.) e stili di vita (l’attenzione all’esperenzialità, il valore dei contesti in cui si vive etc.). Tutti fattori questi che possono riaprire nuove prospettive di sviluppo per queste aree interne (non più periferiche perché cambiano i riferimenti passati basati su poli centrali per andare verso modelli policentrici e di rete). In questo scenario possibile, in provincia di Belluno, i territori delle aree interne in generale e i comuni confinanti e contigui ci si ritrovano in pieno. Parte da questo, il lavoro di ricerca realizzato con l’obiettivo di poter pensare di riprogettare nuove direttrici di sviluppo, magari lavorando in modo integrato tra tutti gli “agenti di sviluppo”, con approcci selettivi e mirati tenendo conto delle specificità, peculiarità e fabbisogni delle popolazioni residenti nelle frazioni che popolano queste aree
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